Shlomo Hillel è nato nel 1923, negli stessi anni in cui nasceva il Keren Hayesod. È cresciuto nella comunità ebraica dell’Iraq e la sua storia ha incrociato quella del KH non solo da un punto di vista cronologico.
Nel 1934 è giunto in Palestina con la sua famiglia e nel corso degli anni è diventato uno dei principali e più influenti attivisti delle organizzazioni per la Aliyàh. Come dipendente del Mossad La’Aliyàh Bet, è stato responsabile per le operazioni di Aliyàh clandestine da Iran, Nord Africa ed Egitto. È stato uno dei leader dell’operazione Ezrà e Nehemià, che ha portato in salvo 120.000 Ebrei iracheni. Ancora oggi, i dettagli sulle sue attività non possono essere resi noti.
Hillel è stato tra i fondatori del kibbutz Ma’agan Michael, oltre che membro e anche Presidente della Knesset (1984 – 1988). Nel 1988 è stato nominato responsabile mondiale del Keren Hayesod, ruolo che ha ricoperto per 10 anni. In quel periodo furono condotte le grandi operazioni di immigrazione dall’Unione Sovietica (Exodus) e dall’Etiopia (Operazione Salomone).
“I problemi sono tanti”, ha dichiarato in un’intervista nel 2011, “ma non prevarranno sul nostro passato glorioso e sulle speranze per il futuro. I giovani danno lo Stato di Israele per scontato. Dobbiamo ricordare loro che non è stato come andare in America o in Francia. Siamo arrivati in un Paese tormentato da difficoltà e agitazioni e lo abbiamo trasformato in un giardino rigoglioso. Insieme abbiamo fatto grandi cose e tutto ciò deve essere preservato.”
Nel 1998 Hillel è stato insignito del Premio Israele per il contributo fornito al Paese e alla società, per aver dedicato la propria vita a Israele e al popolo ebraico.
Queste le sue parole in occasione del centenario del Keren Hayesod: “Congratulazioni al Keren Hayesod. Non accontentatevi di quello che abbiamo fatto noi, fate di più. È importante per noi, per lo Stato di Israele, per l’esistenza del popolo ebraico e per il legame fra le comunità ebraiche di tutto il mondo e la Terra d’Israele.”