Negli USA vi era una forte opposizione alle attività del Keren Hayesod. I leader delle organizzazioni ebraiche locali, capeggiati dal giudice della Corte Suprema Louis D. Brandeis, volevano avere il pieno controllo sulle donazioni raccolte negli Stati Uniti ed erano molto restii ad affidare tali fondi al KH. Chaim Weizmann decise di recarsi personalmente negli USA per risolvere la situazione. Il suo obiettivo era lanciare l’Appello del Keren Hayesod in America. Il 2 aprile 1921 Weizmann arrivò al porto di New York insieme a un gruppo di sionisti e leader del Keren Hayesod. La delegazione ricevette il caloroso benvenuto di migliaia di Ebrei da tutta l’America. Molti arrivavano da lontano e avevano viaggiato per ore. Il 17 aprile 1921 Weizmann pubblicò il manifesto “Agli Ebrei d’America” e lanciò l’appello nonostante l’opposizione dei leader delle organizzazioni locali. Poi, insieme ai suoi compagni, partì per una raccolta fondi itinerante che durò tre mesi – un’iniziativa senza precedenti. Weizmann viaggiò senza sosta di città in città tenendo discorsi, rispondendo alle domande e raccogliendo offerte. Nei suoi interventi chiese agli Americani di seguire il suo esempio. Invitò gli Ebrei a sostenere i lavori in Eretz Israel e li esortò senza mezzi termini a rifiutare l’approccio capitalista di Brandeis che incoraggiava invece l’iniziativa privata. Weizmann ottenne sempre più consensi e le donazioni aumentavano. Il 5 giugno 1921 a Cleveland si tenne una conferenza cruciale. In quell’occasione, a sorpresa, il Keren Hayesod riportò una vittoria decisiva e le sue proposte vennero approvate con una maggioranza di oltre due terzi. Il Keren Hayesod America iniziò a operare a pieno regime riuscendo a raccogliere 600.000 dollari in due mesi e mezzo; alla metà del 1922 aveva già superato la cifra di 3 milioni di dollari.
In seguito, si decise di suddividere l’attività di raccolta fondi nel mondo ebraico tra il Keren Hayesod, operativo a livello globale, e l’AUI Americano, che raccoglieva le donazioni negli Stati Uniti.