Aprile 2020 - Pagina 2 di 3 - 100 Heartbeats - Keren Hayesod

Aliyàh di massa dal Marocco in una complessa operazione di salvataggio da un Paese ostile

Nell’agosto del 1956 l’indipendenza del Marocco mise a rischio la vita di molti Ebrei. Il governo israeliano, insieme al Consiglio Generale Sionistico, approvò quindi una risoluzione di emergenza al fine di aiutare gli Ebrei in Nordafrica e in particolare in Marocco. In breve tempo il Keren Hayesod organizzò una campagna speciale avviando la macchina dell’immigrazione clandestina. Gli emissari sotto copertura inviati in Marocco crearono Ha’Misgheret, un’organizzazione che aveva come scopo di far uscire di nascosto gli Ebrei dal paese e portarli in Israele il più velocemente possibile. Era un’attività pericolosa e chi veniva scoperto era sottoposto a torture talvolta fatali. Gli ingenti fondi raccolti grazie alla campagna speciale, circa 25 milioni di dollari, e le donazioni nell’ambito delle campagne ordinarie, furono utilizzati non solo per trasferire gli Ebrei dal Marocco ma anche per la loro integrazione in Israele. Tra il 1956 e il 1961 vennero salvate diverse migliaia di Ebrei marocchini. Nel 1961 venne siglato un accordo con il nuovo re Hassan II. Nell’arco di quattro anni dall’avvio dell’operazione oltre 100.000 olìm immigrarono dal Marocco e vennero integrati in Israele.

Nell’ambito dell’immane lavoro per gestire l’Aliyàh di massa, in quegli anni gli emissari dell’Agenzia Ebraica visitarono villaggi remoti e paesi sperduti sui leggendari Monti dell’Atlante in Marocco. Nel video vediamo il loro arrivo in un villaggio ebraico isolato e gli abitanti raccogliere i pochi effetti personali e partire alla volta di Israele accompagnati dagli emissari sionisti.

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Il Keren Hayesod sostiene 23 mechinòt – istituti di preparazione pre-militare – che instillano fiducia e forza nei giovani di ogni estrazione sociale

Ragazze della mechinà pre-militare Alma, per la leadership delle donne

La mechinà pre-militare per ragazze Alma, aperta nel 2013, prevede un programma esclusivo – il primo nel suo genere – volto alla promozione della leadership tra le giovani della periferia di Israele. Molte delle giovani che portano a termine il programma, arrivano a ricoprire posizioni di spicco nell’IDF e in seguito nella società israeliana. L’obiettivo principale della mechinà è di incoraggiare le ragazze a comprendere quanto valgono e instillare in loro la forza perché diventino il motore del cambiamento.

Tramite l’Agenzia Ebraica, il Keren Hayesod sostiene Alma e altre 22 mechinòt pre-militari nel Paese, che preparano giovani di diversa estrazione sociale a ricoprire posizioni di leadership e li aiutano a mettere le loro capacità al servizio dello Stato e del popolo di Israele. I programmi sono destinati a diverse fasce della popolazione, tra cui nuovi immigrati, giovani svantaggiati, ultraortodossi, Drusi, Arabi, Beduini nonché Ebrei della Diaspora, che aspirano a rivestire ruoli di spicco nell’IDF. L’attività di queste istituzioni propedeutiche al servizio militare, consente a migliaia di giovani di realizzare appieno il proprio potenziale, impresa spesso impossibile senza un programma mirato. Per il Keren Hayesod investire sui giovani significa investire nel futuro.

Foto: Ragazze della mechinà pre-militare Alma, per la leadership delle donne

Gli Youth Village – La speranza di un futuro migliore grazie al Keren Hayesod

Jean Lavie è giunto dalla Francia in Israele alla fine degli anni ’90 e, come molti immigrati, ha dovuto fare i conti con le difficoltà legate all’integrazione. “Provavo ad immaginare il mio futuro, dove sarei stato dieci anni dopo, e non riuscivo a vedere nulla di buono”, afferma Jean. “Solo una grande incertezza”.

Nel 2007 Jean si è trasferito nello youth village Ramat Hadassah dove per la prima volta si è sentito al sicuro. “Era casa mia, sono contento di essermi trasferito lì. A molti sembrerà scontato avere un letto, quattro mura e un tetto sulla testa, del cibo e la possibilità di studiare, ma prima di venire allo youth village io non avevo niente di tutto ciò. Lì ho ricevuto quello di cui avevo bisogno per avere successo, e a quel punto dipendeva solo da me”. E infatti Jean ha studiato ingegneria meccanica, ha fatto il servizio militare e in seguito ha lavorato per una società high-tech. Oggi sta completando il dottorato.

In Israele sono presenti quattro youth village: Ramat Hadassah, Ben Yakir, Hadassah Neurim e Kiryat Yearim. Questi villaggi portano avanti una tradizione che risale all’epoca della Aliyat Ha’noar e si è rafforzata negli anni ’50 grazie al supporto del Keren Hayesod. Nel corso degli anni, oltre 300.000 diplomati hanno completato gli studi negli youth village, tra questi anche figure di spicco come il Generale (in riserva) Aharon Zeevi Farkash che ha studiato a Ben Yakir ed è stato, tra l’altro, al comando dell’unità di intelligence d’élite 8200, nonché della divisione d’intelligence delle IDF. Ogni anno circa 800 giovani studiano nei quattro youth village. La maggior parte completa il percorso di studi con un attestato di superamento degli esami finali e il 95% si arruola nelle IDF.

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Il Keren Hayesod ha sostenuto la costituzione di Solel Boneh e la costruzione del Paese

Per fondare questo Paese hanno pavimentato strade, costruito case e nuovi quartieri a mani nude, spianato dune e sposti massi. Niente di tutto ciò sarebbe stato possibile senza il forte sostegno delle organizzazioni sionistiche e del Keren Hayesod che, ben consapevoli della necessità di costruire lo Stato da zero, hanno destinato ingenti fondi alla causa.

L’attività in ambito edilizio iniziò negli anni ’20 con la costituzione di Solèl Bonèh, una cooperativa di lavoratori ebrei responsabile della realizzazione di numerose opere pubbliche e infrastrutture in tutto il Paese. In seguito vennero acquistate cave e destinati fondi per la pavimentazione di molte strade. Al contempo, il Keren Hayesod sostenne la costruzione di nuovi quartieri a Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa e in altre città. Non si arresero di fronte alle difficoltà e agli enormi sforzi necessari. Ad esempio, ci vollero ben tre anni per spianare le dune di sabbia su cui nel 1940 fu finalmente possibile costruire la città di Holon. Un lasso di tempo analogo fu impiegato per livellare l’area a nord di Tel Aviv sui cui in seguito sarebbe sorto l’aeroporto Sde Dov, dedicato a Dov Hoz. Ma come sempre, il Keren Hayesod riuscì a superare tutti gli ostacoli, consentendo in questo modo lo sviluppo del Paese.

Resoconto dei lavori svolti da Solèl Bonèh tra il 1921 e il 1924

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Il Keren Hayesod è al fianco dei soldati soli

Keren Hayesod

Ogni anno, oltre 1.000 soldati privi del sostegno di una propria famiglia, portano a termine il servizio militare in Israele. Questi giovani uomini e donne pieni di ideali e provenienti da molte parti del mondo, lasciano le loro famiglie e le loro case per entrare nell’IDF e mettersi al servizio dello Stato di Israele. Pur essendo animati da una profonda dedizione, spesso si sentono soli e isolati.

Tramite il programma Wings, il KH e l’Agenzia Ebraica offrono a questi soldati un sostegno fondamentale: un aiuto finanziario laddove sia necessario, interventi di emergenza in tempo di guerra e consulenza mirata. Verso la fine del servizio militare, Wings aiuta questi giovani a prepararsi alla vita civile, garantendo loro assistenza e supporto, finanziamenti e l’accompagnamento di un mentore.

Per Gamliel Atalan, immigrato dalla Francia e soldato solo nell’IDF, il programma Wings ha rappresentato il primo passo verso l’integrazione nella società israeliana. Gli ha permesso di seguire dei corsi di cucina e di incontrare chef del calibro di Meir Adoni.

Nei primi 10 anni dalla sua creazione, il progetto Wings ha contribuito all’integrazione di oltre 5.000 olìm. Il programma accompagna i soldati soli dall’arruolamento nell’IDF fino a due anni dopo il congedo.

Shlomo Hillel – un’intera vita ispirata ai valori del Keren Hayesod

Shlomo Hillel

Shlomo Hillel è nato nel 1923, negli stessi anni in cui nasceva il Keren Hayesod. È cresciuto nella comunità ebraica dell’Iraq e la sua storia ha incrociato quella del KH non solo da un punto di vista cronologico.

Nel 1934 è giunto in Palestina con la sua famiglia e nel corso degli anni è diventato uno dei principali e più influenti attivisti delle organizzazioni per la Aliyàh. Come dipendente del Mossad La’Aliyàh Bet, è stato responsabile per le operazioni di Aliyàh clandestine da Iran, Nord Africa ed Egitto. È stato uno dei leader dell’operazione Ezrà e Nehemià, che ha portato in salvo 120.000 Ebrei iracheni. Ancora oggi, i dettagli sulle sue attività non possono essere resi noti.

Hillel è stato tra i fondatori del kibbutz Ma’agan Michael, oltre che membro e anche Presidente della Knesset (1984 – 1988). Nel 1988 è stato nominato responsabile mondiale del Keren Hayesod, ruolo che ha ricoperto per 10 anni. In quel periodo furono condotte le grandi operazioni di immigrazione dall’Unione Sovietica (Exodus) e dall’Etiopia (Operazione Salomone).
“I problemi sono tanti”, ha dichiarato in un’intervista nel 2011, “ma non prevarranno sul nostro passato glorioso e sulle speranze per il futuro. I giovani danno lo Stato di Israele per scontato. Dobbiamo ricordare loro che non è stato come andare in America o in Francia. Siamo arrivati in un Paese tormentato da difficoltà e agitazioni e lo abbiamo trasformato in un giardino rigoglioso. Insieme abbiamo fatto grandi cose e tutto ciò deve essere preservato.”

Nel 1998 Hillel è stato insignito del Premio Israele per il contributo fornito al Paese e alla società, per aver dedicato la propria vita a Israele e al popolo ebraico.

Queste le sue parole in occasione del centenario del Keren Hayesod: “Congratulazioni al Keren Hayesod. Non accontentatevi di quello che abbiamo fatto noi, fate di più. È importante per noi, per lo Stato di Israele, per l’esistenza del popolo ebraico e per il legame fra le comunità ebraiche di tutto il mondo e la Terra d’Israele.”

Il sole non tramonta mai sul Keren Hayesod, una famiglia globale

40 Paesi, 5 continenti, 60 appelli, 9 lingue… In ogni momento, da qualche parte nel mondo, succede qualcosa nell’universo del Keren Hayesod.

Il KH è nato come organizzazione mondiale ed è stata forse una delle prime organizzazioni globali dei tempi moderni. Oggi è una rete vasta, più attiva ed efficace che mai.

La base di questa rete è costituita dagli appelli. In ogni comunità, grande o piccola che sia, vi è un ente locale che lavora per il popolo di Israele attraverso il Keren Hayesod. Gli appelli sono il cuore pulsante dell’azione, creano un legame fra donatori, leader, attivisti, emissari, dipendenti, comunità e Israele.

Questa rete di sostegno internazionale, che ha come unico obiettivo il benessere e la prosperità di Israele, consente di raggiungere due obiettivi. Tutti gli Ebrei e gli amici di Israele, ovunque si trovino, possono prendere parte ad attività di importanza vitale. Al contempo, chiunque abbia bisogno di assistenza, in Israele o in qualsiasi altra parte del mondo, può ricevere un aiuto.

Cosa contraddistingue una famiglia? Il sostegno e l’aiuto reciproci.

Gli appelli, gli attivisti, i leader, i donatori, gli emissari, i dipendenti e i beneficiari fanno tutti parte della grande famiglia globale del KH.

“La tua fedeltà è fondata nei cieli” (Salmo 89:3) – il Keren Hayesod sostiene le organizzazioni che salvano vite

Una attività di ALEH

I donatori del Keren Hayesod sostengono svariate attività a favore delle popolazioni svantaggiate di Israele e diverse organizzazioni che si occupano di salvare vite e di migliorare le condizioni dei bambini e degli adulti più bisognosi della società.
Prendiamo ad esempio ALEH.

Nel 1982, un gruppo di genitori estremamente motivati dimostrò che con un trattamento individuale intensivo, anche i bambini affetti dalle più gravi disabilità potevano realizzare il proprio potenziale. Nacque così l’Associazione ALEH, che si prende cura di 650 neonati, bambini e teenager affetti da gravi disabilità, fornendo loro le cure migliori e un’assistenza a 360 gradi.
ALEH ha quattro centri di attività in Israele (a Gerusalemme, Ghedera, Bne’i Berak e nel Neghev) che danno un alloggio accogliente, confortevole e dignitoso, grazie a uno staff professionale e motivato e a centinaia di volontari.

Le numerose terapie somministrate nei centri ALEH hanno dato risultati sorprendenti: contro ogni previsione e diagnosi medica, bambini hanno imparato a stare in piedi, a camminare e ad interagire con l’ambiente circostante.

Le attività dell’associazione si fondano sulla solida convinzione che tutti, indistintamente, meritano il miglior tenore di vita possibile, basato su un amore incondizionato.
Il Generale (Riservista) Doron Almog, è stato uno dei fondatori del villaggio riabilitativo nel sud del Paese, ALEH Neghev – Nachalat Eran, dove suo figlio Eran è vissuto fino alla sua morte sopraggiunta prematuramente. Riferendosi alle attività di ALEH, Doron ha sempre dichiarato: “La forza della catena umana si misura in relazione all’anello più debole.”

Parole che ben rispecchiano il principio fondante delle svariate attività sostenute dai donatori del KH. Assistendo decine di organizzazioni filantropiche che operano in Israele a favore delle popolazioni svantaggiate, i sostenitori del Keren Hayesod contribuiscono a cambiare in meglio le vite di tante persone e a rafforzare l’intera società israeliana.

Foto: Una attività di ALEH

I presidenti del Keren Hayesod – Leadership e Partnership

Le due pietre miliari del Keren Hayesod, che sono poi il segreto del suo successo in tutti questi anni, sono la partnership tra Israele e il mondo ebraico e la leadership dell’organizzazione. La struttura della leadership – con un presidente mondiale israeliano e un presidente del World Board of Trustees che rappresenta le campagne globali e le partnership con tutti gli organismi statutari – riflette tale relazione.

Nei suoi primi anni, dal 1920 fino alla nascita dello Stato di Israele nel 1948, l’organizzazione è stata guidata da direttori generali professionali: Berthold Feiwel, poi Leib Jaffe – rimasto ucciso durante l’attentato al Palazzo delle Istituzioni Nazionali del 1948 – e Arthur Hantke, il quale sucessivamente fu nominato presidente.
La carica di presidente fu istituita in concomitanza con la costituzione dello Stato. Il primo a ricoprire tale ruolo fu Eliahu Dobkin; gli successero il Dott. Israel Goldstein, a cui è intitolato uno dei premi più prestigiosi del Keren Hayesod – l’Israel Goldstein Prize – ed Ezra Shapiro.
Negli anni ’70, durante il mandato di Avraham Avi-Hai come presidente mondiale, venne aggiunta la carica di presidente del World Board of Governors, per meglio rappresentare la partnership con le campagne globali e l’importanza del ruolo svolto dai leader volontari. Il primo a ricoprire questa carica fu il canadese Philip (Phil) Granovsky, a cui è dedicato il memorial hall della sede centrale del Keren Hayesod a Gerusalemme.

Da allora, il KH è stato guidato da Shlomo Hillel, in qualità di presidente mondiale insieme a Mendel Kaplan (Sudafrica); dalla canadese Julia (Julie) Koschitzky (presidente onorario) e Daniel Liwerant (Messico). Avi Pazner ha affiancato Harvey Wolfe e Mark Leibler AC (Australia). Eliezer (Moodi) Sandberg ha lavorato insieme a Yohanna Arbib-Perugia (Italia) e David Koschitzky (Canada). Oggi, sono alla guida del Keren Hayesod Sam Grundwerg in qualità di presidente mondiale e Steven Lowy AM (Australia) quale presidente del World Board of Trustees.

Come in passato, il Keren Hayesod vanta leader e partner di primissimo piano – fra cui i membri del Board of Trustees, del Consiglio di Amministrazione, del World Executive e dei vari comitati – i quali continuano a portare avanti la nostra missione.

Una vita dignitosa per i sopravvissuti della Shoàh e per i nuovi immigrati bisognosi – il Keren Hayesod e Amigur

Yaacov Sheybitz ha dovuto aspettare 70 anni per poter celebrare il suo bar-mitzvah.
Nel 1941 i nazisti arrivarono a casa sua in Ucraina. Sua madre si affrettò a prendere Yaacov e il fratello di 5 anni e insieme fuggirono a est. Lungo il tragitto la donna rimase ferita a una gamba e furono costretti a fermarsi. Yaacov andò a cercare qualcosa da mangiare ma quando tornò scoprì che i nazisti avevano bombardato la città, uccidendo la madre e il fratellino. Dovette cavarsela da solo e all’età di 17 anni si arruolò nell’Armata Rossa per combattere contro i tedeschi. Nel 1992 è immigrato in Israele. Non aveva niente, e con l’aiuto del KH è stato accolto in una casa protetta Amigur.

Alcuni anni dopo, si venne a sapere che per colpa della guerra Yaacov non aveva mai festeggiato il suo bar-mitzvah. Lo staff di Amigur si diede subito da fare per realizzare il suo desiderio. Fu organizzata una cerimonia molto commovente presso il Muro Occidentale, per Yaacov e altri 30 residenti che non avevano celebrato il bar-mitzvah, alla quale era presente anche un gruppo di soldati.

Grazie al sostegno dei donatori del Keren Hayesod, Amigur fornisce un’abitazione protetta a 7.500 anziani che non possono permettersi di pagare un affitto. Per la maggior parte si tratta di nuovi immigrati e di sopravvissuti della Shoàh. L’associazione offre a questi anziani una rete sociale di supporto e una casa accogliente.

Amigur, con l’aiuto dei sostenitori del KH e dello Stato di Israele, sta costruendo altri 2.650 appartamenti in 16 località del Paese, al fine di poter fornire un tetto ad altre migliaia di persone che hanno diritto a un alloggio e che sono oggi in lista d’attesa.

Così ha detto Yaacov, dopo l’emozionante celebrazione del suo bar-mitzvah: “Ho aspettato questo momento per 70 anni… L’ho fatto non solo per mia madre, ma anche per i sei milioni di Ebrei morti per mano dei nazisti.

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